Fichi gratinati con formaggio di capra, miele e nociPhoto: Federica Navarria
È iniziata la stagione dei fichi, l’aria è cambiata, fa ancora caldo ma si sente una energia diversa, le giornate si stanno accorciando lentamente, l’energia del Sole, tipica del periodo estivo lascia il posto all’energia della Terra, tipica del periodo autunnale e ai frutti dell’autunno. I fichi normalmente vanno raccolti a completa maturazione, nelle ore più calde e più asciutte della giornata, cogliendoli con tutto il peduncolo, quando sono carichi di energia. Una curiosità sui fichi: sono una specie sacra per gli induisti e i buddisti poiché è simbolo della conoscenza e della verità. Il fico è stato uno dei primi alberi coltivati dall’uomo. Il frutto, se mangiato, giova al sangue e al pensiero, alla parola e all’amicizia. |
Per tutti i gs Senza glutine Tempo di preparazione e cottura 20 minuti Difficoltà 1 6 fichi belli grossi 50 g di formaggio molle di capra (tronchetto) o mandorella (formaggio di mandorle) 6 gherigli di noci miele o sciroppo d'acero Incidere i fichi a croce dal lato del gambo, mettere un pezzettino di formaggio di capra al centro di ogni fico e legarli con lo spago. Inserire un gheriglio di noce in ogni fico a passarli sotto al grill a 200° per 10 minuti circa, controllando la cottura. Togliere dal forno, farvi colare lo sciroppo d’acero o il miele e servire. |
Torta di NatalePhoto: Federica Caraboni, Luca Canela
A Natale mi piace preparare dolci scenografici, ricreare paesaggi fiabeschi, dolci da preparare con i bambini. Non amo il panettone, mi piace creare torte decorate come questa o il tronchetto, o la casina di Hansel e Gretel, ogni anno mi invento qualcosa di diverso... a seconda dello stato d'animo del momento. Questa torta è bella, di gusto delicato grazie alla farina di castagne, leggera, niente a che vedere con panettoni e compagnia bella, non mi mancano affatto, anzi mi gusterò la mia torta con grande soddisfazione! E realizzare le decorazioni con la mia nipotina è impagabile! Divertitevi anche voi a realizzarla, coinvolgete anche i vostri bambini, lasciando libera la fantasia per le decorazioni... |
Per tutti i gs Senza glutine Senza latticini Per uno stampo da 20 cm.: 150 gr. di farina di castagne (per tutti i gs) o grano saraceno (solo gs 0 e A) 140 gr. di zucchero 4 uova 2 cucchiaini di lievito per dolci naturale o cremor di tartaro 1 pizzico di sale Per farcire: 200 ml. di panna vegetale da montare 1 tazza di caffè di cicoria qualche goccia di aroma al rum oppure un bicchierino di rum 30 gr. di cioccolato fondente tritato grossolanamente Per decorare: 1 panetto di marzapane da 250 gr. coloranti alimentari rosso e verde palline di zucchero colorate zucchero a velo home made zucchero in granella 30 gr di cioccolato fondente 1 nastro rosso per torte Rivestire uno stampo da 20 cm. di diametro di carta forno bagnata e strizzata. Mettere la panna vegetale in frigorifero. Iniziare a montare le uova con lo sbattitore elettrico, con un pizzico di sale, quando iniziano ad aumentare unire lo zucchero e montare per almeno 15 minuti fino a che sono ben gonfie, le uova devono “scrivere”, cioè si devono vedere le “righe” delle fruste. A questo punto aggiungere la farina setacciata con il lievito mescolando dall’alto verso il basso, delicatamente, per mantenere il composto aerato. Versare nello stampo e cuocere a 170° per 40 minuti. Montare la panna vegetale. Preparare una bagna con il caffè e l’aroma al rum o il rum. Lasciare raffreddare la torta, tagliarla a metà e inumidirla con la bagna preparata. Farcire la torta con la panna montata e il cioccolato fondente tritato, ricomporre la torta e metterla in frigo. Questa operazione si può fare in uno stampo apribile, così la torta resta perfettamente in forma. Prendere la pasta di mandorle, lavorarla per ammorbidirla e dividerla tenendone da parte 1/3. Stendere i 2/3 della pasta fra due fogli di carta forno, con il mattarello, formando un cerchio spesso pochi millimetri, di misura sufficiente a ricoprire la torta. Rivestire con attenzione la torta, arrotolando la sfoglia sul mattarello e lasciandola scivolare partendo dal centro della torta. Far sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria. Dividere la pasta rimasta in tre parti, una parte lasciarla al naturale, una parte colorarla con qualche goccia di colorante verde impastandola a lungo, fino a che il colore si è ben amalgamato, l’ultima parte colorarla con il colorante rosso. Dalla pasta di mandorle verde ricavate tre piccoli coni ( gli alberi), e un piccolo cubo(il pacchettino regalo). Rotolare i coni nelle palline di zucchero colorate, passare la base degli alberelli nel cioccolato fuso e posizionarli sulla torta, quando il cioccolato si solidifica resteranno incollati. Con la pasta di mandorle al naturale creare una pallina allungata a forma di uovo (il corpo del pupazzo di neve) e una pallina più piccola (la testa). Unirle assieme con il cioccolato fuso e lasciarlo raffreddare. Con uno stuzzicadenti decorare gli occhi e la bocca con il cioccolato fuso. Stendere gli avanzi di pasta con il mattarello per formare i nastri dei pacchettini regalo ritagliando delle piccole striscioline. Con la pasta di mandorle rossa creare il cappellino per il pupazzo di neve, la sciarpa e un pacchettino regalo. il cappellino “incollarlo” sempre con il cioccolato fuso. Decorare i pacchettini con i nastri. Disporre le decorazioni sulla torta a piacere. Ho ricavato dei riccioli dal cioccolato tagliandolo con il coltello e ho creato un mucchietto di legna ( per riscaldare il pupazzo di neve!.... J ) Al momento di servire decorare con abbondante zucchero a velo e zucchero in granella e con il nastro. |
Bunèt piemontesePhoto: Federica Navarria
Conoscete il bunèt piemontese? Il bunèt è un tipico dolce piemontese dalla consistenza simile al creme caramel di antica tradizione, irrinunciabile al termine di un vero pranzo piemontese. Una curiosità sull’origine di questo nome: il termine bunèt in piemontese significa cappello o berretto (quello portato dagli uomini nelle campagne). Questo dolce veniva cotto in uno stampo di rame a forma di cappello (da cucina) da cui pare abbia preso il nome. L’esistenza di questo dolce è testimoniata già dal XIII secolo, quando comincia ad apparire nei banchetti più sontuosi. |
Per tutti i gs Senza glutine Senza latticini Per 6 bunèt: 350 ml. di latte di mandorle naturale (non zuccherato) 75 gr. di zucchero 30 gr. di cacao in polvere 3 uova 4 amaretti senza farina 1 tazzina di caffè di cicoria 1 bicchierino di rum 4 bacche di cardamomo Per il caramello: 100 gr. di zucchero 20 ml. di acqua Qualche goccia di succo di limone Preparare una pirofila di misura sufficiente a contenere gli stampini. Aprire la bacche di cardamomo ed estrarre i semi. Scaldare il latte di mandorle con il cardamomo e lasciare riposare coperto. Mettere le uova e lo zucchero in una ciotola e sbattere leggermente con una frusta per amalgamare, senza montare le uova fino ad avere un composto omogeneo. Sciogliere il cacao in un po’ di latte caldo, aggiungerlo alle uova continuando a mescolare, aggiungere anche il caffè di cicoria, il rum e il latte filtrato. In un pentolino far caramellare lo zucchero con l’acqua e qualche goccia di succo di limone. Quando raggiunge un bel color bruno versarlo negli stampini. Filtrare il composto per il bunèt da un colino fine, aggiungere gli amaretti sbriciolati, amalgamare con un cucchiaio e versare negli stampini. Mettere gli stampini nella pirofila, versare acqua calda sufficiente ad arrivare almeno a metà degli stampini e mettere in forno a 170°. Cuocere a bagnomaria per 40 minuti e lasciar raffreddare. Tenere in frigorifero fino al momento di servire. Passare un coltello lungo il bordo degli stampini e capovolgere con decisione. Una vera goduria, detto da un amico piemontese …! Per la buona riuscita del bonet è molto importante la temperatura del forno, l’acqua del bagnomaria deve sobbollire appena, in modo quasi impercettibile, se la temperatura è troppo alta il bunèt si “apre”, si formano delle fessure. |
Zuppa di castagnePhoto: Federica Caraboni
Il tempo delle castagne, una camminata nel castagneto secolare di Quedina a Moraduccio vicino a Castel del Rio; qualcuno di voi lo conosce? Qui c’è un percorso di trekking del Cai, il sentiero si snoda attraverso prati, questo castagneto secolare e i resti di un castello chiamato il Castellacio. In raeltà sono i resti dell’ultima rocca ubaldina ormai ricoperti in parte dalla vegetazione. Fin dal Medioevo le castagne hanno caratterizzato questi luoghi e hanno segnato profondamente la vita quotidiana di queste popolazioni nel corso del tempo. Le castagne hanno rappresentato per secoli una risorsa fondamentale per l’economia della vita contadina e non solo. Costituivano la base alimentare delle popolazioni dell’appennino tosco emiliano romagnolo, Le castagne a Castel del Rio e a Marradi le chiamano marroni, una qualità di castagne molto pregiata, più grossi e dolci delle comuni castagne. In questo castagneto si trovano centinaia di piante giganti secolari, uno spettacolo della natura! Vale la pena fare una passeggiata. Con queste castagne ho preparato la zuppa. |
Per tutti i gs. Senza glutine Senza latticini Per 4 persone: 600 gr. di castagne o marroni ½ cipolla 2 chiodi di garofano 1 foglia d’alloro ½ litro di brodo di verdura crostini di pane di quinoa cacao amaro in polvere sale dolce (ad esempio sale Motha) olio di semi di vinacciolo pepe nero (solo gs 0 e B) Sbucciare la cipolla e inserirvi i chiodi di garofano. Incidere le castagne e lessarle con la cipolla, un pizzico di sale e l’alloro per circa 30 minuti. Sbucciarle e passare la metà delle castagne allo schiacciapatate oppure frullarle con un bicchiere di brodo di verdura, è più facile! Unirle in una casseruola con le altre intere, aggiungere il brodo di verdura rimasto, già caldo e cuocere a fuoco dolce per 10 minuti mescolando. Aggiustare di sale. A piacere servire con crostini di pane di quinoa e un filo d’olio. Una spolverata di cacao amaro e di pepe nero (solo gs 0 e B) macinato al momento ci stanno divinamente, provare per credere! |
Torta di mele caramellataPhoto: federica Caraboni
Oggi qui a Milano diluvia, ho aperto gli occhi ma voglia di alzarmi zero. Le previsioni meteo danno l'inverno in arrivo... con neve sulle Alpi, si sta così bene sotto alle coperta al caldo! E intanto penso a qualcosa di buono per iniziare la giornata, solo alla domenica mi concedo la colazione dolce. Bene! ho deciso, mi alzo e preparo questa delizia con le mele Royal Gala, una varietà di mele precoce. Si raccolgono in agosto, sono molto dolci e profumate, in questo periodo raggiungono il massimo della maturazione, al centro diventano zuccherine. Per i gruppi sanguigni A e AB che possono usare la cannella questa torta è una favola. |
Per tutti i gs Senza glutine Senza latticini 150 gr. di farina di quinoa 120 gr. di zucchero 3 uova 70 ml.di olio di riso 50 ml. di latte di mandorle 2 cucchiaini di lievito 3 gr. di inulina 2 mele royal gala 40 gr. di mandorle spellate 40 gr. di uvetta 1 bicchierino di cognac 1 pizzico di cannella (solo gs A e AB) per il caramello: 150 gr. di zucchero 3 cucchiai di acqua qualche goccia di succo di limone Tagliare le mandorle a filetti. Far rinvenire l’uvetta in acqua tiepida, poi metterla a bagno con il cognac. Preparare una tortiera da cm. 26 di diametro. Sbucciare le mele e tagliarle a fettine. Mettere a caramellare lo zucchero con l’acqua e il succo di limone. Montare gli albumi con un pizzico di sale. Montare i tuorli con lo zucchero fino ad averli ben spumosi, aggiungere l’olio continuando a montare. Unire la farina alternandola al latte e al cognac, l’inulina e il lievito. aggiungere gli albumi mescolando delicatamente. Quando il caramello è pronto versarlo nella tortiera ricoprendo bene il fondo, disporre le fettine di mela leggermente sovrapposte formando un disegno a piacere, secondo la vostra fantasia. Cospargere con le mandorle, l’uvetta con il cognac e per i gs A e AB un pizzico di cannella. Versare l’impasto ricoprendo bene le mele, livellarlo e cuocere a 180° per 35.40 minuti. La torta resta leggermente umida. Lasciare intiepidire e capovolgere su un piatto. Questo è il momento più godurioso!... si sprigiona tutto il profumo delle mele e del caramello… potete resistere? Io no! e regolarmente la assaggio tiepida… |
Panna cotta alle pesche con sciroppo di rosePhoto: Federica Caraboni
Ho fatto diversi esperimenti prima di riuscire ad ottenere una panna cotta degna di questo nome, per consistenza e sapore. Ho usato le pesche bianche per la loro delicatezza, dolci e profumate. Maturate sull'albero all'interno diventano rosate e conferiscono a questa panna cotta un delicato color cipria. Una abbinamento perfetto con lo sciroppo di rose! Il profumo delle rose esalta il sapore delle pesche, la nota fresca del cardamomo completa questo bouquet di profumi. Ho preparato lo sciroppo di rose con i petali delle rose del mio giardino assolutamente bio, solo petali di rose, acqua e zucchero. |
Per tutti i gs, lo sciroppo di rose è da testare. Senza glutine Senza latticini Vegan Per 6 stampini: 250 ml. di panna di soia 250 ml. di latte di mandorle denso non zuccherato 60 gr. di zucchero 2 pesche bianche molto mature 1,5 gr. di agar agar (1 bustina) 1 bacca di cardamomo qualche goccia di aroma di madorle amare Per la salsa alle pesche: 1 pesca bianca grande matura oppure 2 piccole 1 cucchiaio di zucchero 4 cucchiai di acqua Per servire: 1 pesca bianca sciroppo di rose home made, in alternativa salsa alle pesche: 1 pesca bianca grande matura oppure 2 piccole 1 cucchiaio di zucchero 4 cucchiai di acqua bocciolini di rose In una ciotolina mescolare l’agar agar con due cucchiai di latte (preso dalla quantità). Lavare le pesche, tagliarle a pezzetti e metterle in un pentolino con il loro seme. Se usate le nettarine evitate di sbucciarle. Aggiungere il latte, la panna di soia, lo zucchero, portare a bollore e far bollire per 5 minuti. Unire i semi della bacca di cardamomo, spegnere e lasciare riposare per 10 minuti. Filtrare, schiacciando bene le pesche con una forchetta, aggiungere l’agar agar, rimettere sul fuoco mescolando e far bollire per 1 minuto. Togliere dal fuoco, aggiungere l'aroma di mandorle e mescolare. Bagnare gli stampini, versarvi la panna cotta e far riposare in frigorifero per almeno tre ore, meglio se per tutta la notte. Se volete preparare la salsa di pesche ( ma io consiglio lo sciroppo di rose!): tagliare la pesca a dadini e metterla in un pentolino con lo zucchero e l’acqua. Cuocere per 15 minuti mescolando e lasciare intiepidire. Frullare con un frullatore ad immersione. Servire in un piatto scuro con qualche goccia di sciroppo di rose sul fondo o un cucchiaio di salsa di pesche, capovolgere la panna cotta e decorare con fettine di pesca a ventaglio e bocciolini di rose. Ho ottenuto una bella consistenza, soda ma non gelatinosa. Per le proprietà del cardamomo vedi post sul Blog. |
Cheese cake di peschePhoto: Federica Navarria
Una cheese cake senza latticini e sanza glutine. La cheese cake era uno dei miei dolci preferiti, perché rinunciare? Ho sostituito i classici frutti di bosco con una geleè di pesche. Per il ripieno ho provato il tofu cremoso ed è stata una bella scoperta, il risultato è ottimo, resta morbido, delicato e il sapore tipico del tofu in cottura si neutralizza. Nella mia alimentazione normalmente non mangio frutta né soia, ho fatto un’eccezione per questa cheese cake! Sono stata incuriosita da questo tofu presentato come alternativa alla ricotta, subito mi è apparsa davanti agli occhi la cheese cake, dovevo provare. Questo è il risultato, giudicate voi…. |
Per tutti i gs Senza glutine Senza latticini per la base: 100 gr di biscotti di quinoa (vedi ricetta: Cereali e pseudocereali) 50 gr di nocciole ( solo per i gruppi sanguigni 0 e A), per i gruppi B e AB usare le mandorle 50 gr di amaretti senza farina 50 gr di ghee 3 cucchiai di quinoa soffiata 1 cucchiaio di melassa per il ripieno: 400 gr di tofu cremoso 120 gr di zucchero 70 gr di amaretti senza farina 2 uova 1 bicchierino di rum buccia di limone grattugiata qualche goccia di succo di limone per la gelee: 350 gr di pesche gialle molto mature 50 gr di zucchero 1 bustina di agar agar (1,5 gr.) Preparare uno stampo rotondo da 22 cm ricoperto di carta forno bagnata. Preparare la base: frullare gli amaretti e i biscotti e separatamente le nocciole. Impastare assieme tutti gli ingredienti con la melassa e il ghee ( per preparare la base occorre il ghee, con l’olio non si ottiene lo stesso risultato). Distribuire sul fondo e sui bordi dello stampo ad uno spessore uniforme e mettere in frigorifero. Preparare il ripieno: frullare gli amaretti, aggiungere lo zucchero, la buccia di limone e il succo di limone, frullare poi unire il tofu. Frullare fino ad avere un composto cremoso, poi unire le uova, una alla volta, e il rum. Frullare fino ad avere un bella crema montata. Versare sulla base e cuocere in forno caldo a 180° per 45 minuti, controllando la cottura verso la fine, deve essere ben cotta anche al centro. Eventualmente prolungare la cottura per qualche minuto. Lasciare riposare tutta la notte. Sbucciare le pesche, affettarle, versarle in una casseruola con lo zucchero e l’agar agar e portare ad ebollizione, far bollire per qualche minuto. Lasciar intiepidire, frullarle e versare sulla base prima che inizi a solidificare. Mettere in frigorifero. . |
Pasta di mandorle (marzapane)Photo: Federica Navarria
Questa colomba di pasta di mandorle odora di profumi antichi ... gli ingredienti naturali ricordano odori di casa, dolci memorie, antiche tradizioni ... rivisitate |
Per tutti i gs Senza glutine Senza latticini 200 gr. di mandorle pelate 200 gr. di zucchero 75 ml. di acqua Qualche goccia di essenza di mandorle o aroma di mandorle Far tostare le mandorle in forno caldo, a 180° per pochissimi minuti, devono solo tostare leggermente senza colorire troppo e lasciarle raffreddare. Frullare le mandorle fino a ridurle in farina. Far bollire l’acqua con lo zucchero per cinque minuti, si ottiene uno sciroppo denso. Aggiungere la farina di mandorle e qualche goccia di essenza, mescolare per amalgamare bene poi stendere il composto su un foglio di carta forno bagnata e strizzata e lasciar raffreddare per mezz’ora. A questo punto formare un panetto e farlo riposare in frigorifero per 2-3 ore. La pasta di mandorle è pronta per essere utilizzata. L’essenza di mandorle non è indispensabile, serve solo per accentuare l’aroma delle mandorle, se non la trovate potete tranquillamente farne a meno, oppure potete usare qualche mandorla amara. Io la preferisco al naturale. |
Colomba di pasta di mandorlePhoto: Federica Navarria
Amo rivisitare le ricette tradizionali, la colomba a Pasqua non poteva sfuggirmi.... dopo vari esperimenti ecco la mia ricetta con la pasta di mandorle, ma quanto è buona? |
Per tutti i gs Senza glutine Senza latticini Per la base: 200 gr. di pasta di mandorle 40 gr. di farina di quinoa 60 ml. di olio di semi di vinacciolo 2 cucchiaini di lievito Scorza di limone grattugiata 2 uova 1 albume un pizzico di sale Per la meringa: 60 gr. di farina di mandorle 60 gr. di zucchero a velo 2 albumi 10 gr. di zucchero Per decorare: Mandorle intere Zucchero in granella Preparare la base: Montare l’albume con un pizzico di sale. Mettere la pasta di mandorle nel robot da cucina con un uovo, frullare fino ad avere un impasto liscio, aggiungere la scorza di limone, giusto una grattugiata, e l’altro uovo. Frullare ancora, aggiungendo l’olio, la farina e il lievito. Quando il composto è ben amalgamato e montato toglierlo dal robot, trasferirlo in una ciotola e unire delicatamente l’albume montato. Versare in uno stampo per colomba. Preparare la meringa montando gli albumi con i 10 gr. di zucchero, aggiungere la farina di mandorle e lo zucchero a velo mescolando delicatamente dal basso verso l’alto. Potete preparare lo zucchero a velo in casa macinando lo zucchero nel macinacaffè. Versare sulla colomba e decorare con mandorle intere e una spolverata di zucchero in granella. Cuocere a 170° per 35 minuti se usate uno stampo da 1 kg., se usate uno stampo da 500 gr. cuocere per 40 minuti. Usando uno stampo da 1 kg. viene più bassa come la colomba della foto, se usate uno stampo da 500 gr. viene bella alta ma in cottura la meringa rischia di colare giù! Vi assicuro, non ha niente da invidiare alle colombe confezionate. |
Biscotti di mele e mandorlePhoto: Federica Navarria
Per la festa della donna ho preparato questi deliziosi biscottini, morbidi e profumati, da regalare questa sera alle mie amiche. Ho organizzato una cena nel circolo di un amico, un piccolo locale accogliente. Chi segue l'alimentazione dei gruppi sanguigni sa bene che il dolce alla sera è sconsigliato, così mi è venuta questa idea, li ho messi in sacchettini trasparenti (quelli da cioccolatini), legati con un bel fiocco giallo, potranno portarli a casa e mangiarli domani senza sensi di colpa! |
Per tutti i gs Senza glutine Senza latticini Vegan Per 4 persone: 1 mela grande ( preferibilmente la renetta ) 150 gr di zucchero 150 gr di mandorle pelate 50 gr di mandorle a lamelle olio di vinacciolo zucchero a velo Preparare una teglia ricoperta di carta forno e mettere a tostare leggermente le mandorle pelate in forno caldo a 180°. Lasciarle raffreddare e frullarle fino a ridurle a farina. Sbucciare la mela, togliere il torsolo e tagliarla a dadini. Metterla in una padellina antiaderente con 30 gr di zucchero, a fuoco medio e far cuocere per 20 minuti mescolando di tanto in tanto fino ad ottenere una crema densa. Togliere dal fuoco e lasciare raffreddare. Mettere lo zucchero rimasto in un tegame antiaderente, bagnarlo con poca acqua, sufficiente ad inumidirlo. Mettere su fuoco basso mescolando con un cucchiaio di legno o una spatola di silicone, amalgamarvi le mandorle mescolando velocemente fino ad ottenere un composto omogeneo. Versare i due composti in una ciotola, amalgamare bene mescolando e lasciare raffreddare. Preparare le mandorle a lamelle in un piatto. Prendere un pezzetto di impasto per volta e formare dei cilindri del diametro di 2 cm, rotolandoli sul piano di lavoro pennellato di olio. Tagliarli a bastoncini lunghi 6 cm, rotolarli nelle mandorle e appiattirli leggermente con il palmo della mano dandogli una forma a mezzaluna. Disporli nella teglia e cuocere a 180° per 15 minuti. Devono prendere un bel colore dorato. Lasciarli raffreddare prima di toglierli dalla teglia, quando sono caldi si rompono facilmente. Spolverare di zucchero a velo. |
Creme caramel al latte di mandorlePhoto: Federica Navarria
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Per tutti i gs Senza glutine Senza latticini per 6 stampini ½ litro di latte di mandorle non zuccherato 3 uova +2 tuorli 110 gr di zucchero buccia di limone 1 chiodo di garofano per il caramello: 150 gr di zucchero 2 cucchiai di acqua 1 cucchiaino di succo di limone Preparare una teglia che possa contenere gli stampini e l’acqua per il bagnomaria. Scaldare il latte con la buccia di limone e il chiodo di garofano. Mescolare le uova e i tuorli con lo zucchero con una frusta, senza montare e senza incorporare aria. Mescolare lentamente senza sbattere. Intanto preparare il caramello, mettere sul fuoco lo zucchero con l’acqua e il succo di limone e far bollire fino a caramellare. Versare subito negli stampini e farli girare per rivestirli. Aggiungere il latte filtrato alle uova, mescolando piano piano. Per ottenere un buon creme caramel senza buchi questa operazione è molto importante. Non si deve formare schiuma in superficie. Filtrare da un colino fine per eliminare schiuma ed impurità e versare negli stampini con un mestolo. Mettere poca acqua calda nella teglia, facendo attenzione a non riempirla troppo, considerare il volume degli stampini. Adagiarvi gli stampini e cuocere in forno caldo a 170° nel ripiano basso per 1 ora. Per la buona riuscita del creme caramel è importante la temperatura del forno, l’acqua del bagnomaria deve sobbollire appena. Se la temperatura è troppo alta il budino cuoce troppo e sa di uovo. Per controllare la cottura controllare con un dito, deve fare una leggera pressione. Se è ancora morbido, se il dito affonda prolungare la cottura per qualche minuto. Quando iniziano a formarsi delle crepe sulla superficie il budino è pronto. Togliere dal forno e lasciare raffreddare nel bagnomaria. Amo particolarmente questo dolce, mi ricorda l’infanzia, adoro il profumo del caramello, sa di buono! |
Crema di mele al curryPhoto: Federica Navarria
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Per tutti i gs Senza glutine Senza latticini Per 6 persone: 2 mele renette 1 cipolla 1 cucchiaino di curry sale marino olio di vinacciolo Per decorare: albicocche secche semi di chia Spellare la cipolla e affettarla finemente. Sbucciare le mele, tagliarle a dadini e riunirle in una casseruola antiaderente con la cipolla, un filo d’olio e mezzo bicchiere d’acqua. Salare, aggiungere il curry e cuocere per una ventina di minuti a fiamma bassa con il coperchio. Le mele devono essere disfatte e formare una purea. Passare al minipimer. Mettere la crema di mele nei bicchierini, decorare con mezza albicocca e una spolverata di semi di chia. Questa crema è adatta ad accompagnare il bollito e gli arrosti. |