Avete provato a fare il pane con la farina di carrube? La mia curiosità di conoscere le piante e le loro proprietà mi ha portato a fare questa ricerca sulla farina di carrube, estratta dal baccello del carrubo, pianta molto antica, dimenticata per lungo tempo, oggi si sta riscoprendo grazie alle sue straordinarie proprietà. Vorrei condividerla con voi. La coltivazione del carrubo ebbe inizio al tempo dei greci, seguiti dagli arabi che la portarono in Spagna e in Sicilia. La farina di carrube veniva usata anche dagli antichi egizi come dolcificante. Originario dell’Asia Minore, oggi il carrubo viene coltivato in Nord Africa, Asia, Sud America, Cipro e Italia del Sud, in particolare in Sicilia. E’ un arbusto sempreverde tipico dell’area mediterranea alto dai 7 ai 10 metri, appartenente alla famiglia delle fabacee. Per crescere il carrubo ha bisogno di molto sole e di un ambiente tendenzialmente arido. E’ una pianta molto longeva, può raggiungere i 500 anni. Cresce molto lentamente, i frutti, i baccelli, si raccolgono all’inizio dell’autunno. Le carrube vengono associate alla figura di San Giovanni Battista, che si ritiene le avesse consumate nei lunghi periodi di ascesi trascorsi nel deserto, aiutandolo a sopravvivere, venivano per questo chiamate pane di San Giovanni. Tutte le parti del carrubo possono trovare un utilizzo, la corteccia dei rami, le foglie, i frutti (baccelli) e i semi. I baccelli essiccati vengono macinati per ottenere la farina. Il frutto del carrubo in passato è stato impiegato soprattutto per l’alimentazione animale, ma oggi si sta riprendendo uno spazio importante nell’alimentazione umana. Un alimento dimenticato di un grande valore nutrizionale da riscoprire e apprezzare. Può essere assunto anche da coloro che soffrono di gravi disturbi dell’apparato digerente, può essere usato in caso di diarrea, di bambini e adulti. Non contiene glutine quindi è adatta anche ai celiaci. La farina di carrube ha un sapore dolce e gradevole, ricorda il sapore del cacao in polvere, in cucina si può usare nei dolci per sostituire il cacao utilizzando la stessa quantità di farina. Usando la farina di carrube si può ridurre la quantità di zucchero o addirittura eliminare (una manna per chi segue diete a ridotto contenuto di zuccheri) in quanto è dolce di suo grazie al suo elevato contenuto di zuccheri naturali. La farina di carrube si può usare per preparare bevande calde in sostituzione del caffè, del cacao o dell’orzo in polvere, si può quindi considerare un interessante sostituto del cacao o del caffè. Rappresenta un’opzione interessante per chi è allergico o intollerante al cacao. La farina di carrube va conservata preferibilmente in un barattolo di vetro al riparo dalla luce e in luogo asciutto. Una parte di farina di carrube può essere aggiunta ( in sostituzione della quantità di farina utilizzata) nella preparazione della pasta fresca o di un pane speciale. In Sicilia si usa per preparare gnocchi, tagliatelle, mostaccioli e granite. Si trova nei negozi di prodotti alimentari naturali, o nelle erboristerie oppure online. E’ un prodotto tipico della Sicilia. La farina di semi in cucina si utilizza in cucina come addensante naturale in varie preparazioni: creme, dolci, vellutate, salse, gelati, conserve, liquori e sciroppi. Le carrube contengono pectina, un gelificante e addensante sfruttato anche dall’industria alimentare. La farina di semi fatta rigonfiare per qualche ora in acqua serve come maschera per il viso, ha effetti idratanti ed emollienti. Più comune è l’utilizzo della farina ottenuta dai baccelli e dai semi per l’alimentazione umana, questa farina è ricca di zuccheri naturali e di carboidrati, ma povera di grassi e non contiene colesterolo. E’ ricca di calcio e fosforo (questi due minerali hanno un ruolo attivo nella prevenzione dell’osteoporosi), zinco e ferro, contiene vitamine del gruppo B, vitamina C, vitamina A, vitamina E, vitamina K magnesio e potassio. Ha proprietà antiossidanti, contrasta l’invecchiamento cellulare grazie all’acido gallico, è ricca di flavonoidi, essendo ricca di fibre aiuta a ridurre il colesterolo LDL. Un ulteriore vantaggio che di recente ha attirato l’attenzione della ricerca scientifica riguarda l’abbassamento dei livelli dei trigliceridi, oggi la scienza sta studiando la possibilità di ricavarne estratti curativi. Ha proprietà sazianti, riduce la velocità di svuotamento gastrico, quindi prolunga il senso di sazietà. Il suo consumo riduce i livelli di colesterolo. Aiuta il transito intestinale grazie al contenuto di fibre. In erboristeria l’estratto secco di carruba viene utilizzato insieme allo zenzero in caso di colon irritabile. L’estratto di foglie possiede proprietà antibatteriche capaci di contrastare intossicazioni alimentari resistenti ai classici antibiotici come la listeriosi. Le foglie si usano per la preparazione di infusi, la tisana ha proprietà antiacide in caso di gastrite, il decotto di foglie libera i bronchi grazie al suo potere espettorante. Dalle carrube si ottiene anche uno sciroppo che si usa per aromatizzare piatti e bevande ad esempio la granita, utile per la tosse e utilizzato nel settore cosmetico per le sue proprietà idratanti. Come per tutti gli alimenti attenzione a non abusarne, se assunta in grande quantità l’alto contenuto di fibre può provocare nausea, spasmi e diarrea. Qualche curiosità sul carrubo. Nell’industria alimentare la farina di semi viene utilizzata come addensante e stabilizzante soprattutto nella preparazione di prodotti da forno, gelati e caramelle con la sigla E 410. I semi di carruba sono piuttosto pesanti e duri, pare tutti i semi abbiano lo stesso peso, 1/5 di grammo, tanto che in passato venivano utilizzati come unità di misura per l’oro e le pietre preziose, per questo motivo soprannominati “carato”. Questo informazioni provengono da diversi testi di erbe, non vogliono essere in alcun modo informazioni di carattere medico.
1 Comment
antonella
12/27/2017 04:01:10 am
Ma la farina di carrube può essere assunta da tutti i gruppi sanguigni senza problemi?Grazie Ciao
Reply
Leave a Reply. |
Anna
|